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Cronaca

Referendum moschea bis: il comitato organizzativo diffida il Comune di Pisa

Un membro del Comitato dei Garanti, che dovrebbe valutare il quesito, si è dimesso. Il rischio è far ritardare il voto a dopo le elezioni del 2018

Superare il problema burocratico ed andare presto al voto. E' quello che chiede il comitato 'Il popolo decide', il promotore del nuovo referendum circa la costruzione della moschea in via del Brennero. L'iniziativa scorsa fu bocciata nel settembre 2016 per un problema nell'autenticazione delle firme raccolte.

"Il Comitato - spiega il portavoce Manuel Laurora - ha depositato presso l’ufficio protocollo in data 7 agosto una diffida, dopo aver ricevuto nei giorni scorsi una comunicazione da parte del Comune circa le dimissioni di un membro del Comitato dei Garanti. Ciò ha, di fatto, reso non più operativo lo stesso organo, comportando, a detta del Comune, l'interruzione della valutazione tecnico-giuridica di ammissibilità".

Uno stop che non convince il Comitato: "Abbiamo affrontato subito la questione con i nostri legali - prosegue Laurora - prendendo atto dell'illegittimità dell'interruzione, infatti l'art. 9 del regolamento sull'esercizio del diritto di partecipazione stabilisce che in caso di assenza dei Garanti, la valutazione di ammissibilità è decisa dal Segretario Generale. Adesso attendiamo entro 10 giorni la risposta da parte del Comune. Riteniamo che siano i cittadini pisani a dover esprimere il proprio parere attraverso l'utilizzo dello strumento più democratico e trasparente possibile, lo stesso con il quale è nata la nostra Repubblica italiana: il referendum".

Il tecnicismo potrebbe allungare molto la procedura. Ecco così che il consigliere comunale di FDI-AN Filippo Bedini ha presentato all'amministrazione un'interrogazione a risposta scritta, segnalando i possibili tempi del voto. "Si prega - si legge nel documento - di indicare con precisione la tempistica che l'amministrazione intende seguire, in considerazione del fatto che un eccessivo prolungamento dei tempi per una risposta sull'ammissibilità del quesito rischierebbe, in caso di ammissione, di far slittare, considerati anche i tempi per la raccolta delle firme, l'eventuale passaggio referendario in un periodo troppo a ridosso delle prossime elezioni amministrative, con la prospettiva, da scongiurare, che si arrivi entro i 45 giorni precedenti il voto, col risultato di bloccare l'iter fino a una successiva nomina di un nuovo comitato da parte del prossimo Consiglio Comunale. Il che implicherebbe di rimandare un pronunciamento dell'amministrazione comunale in merito come minimo fino all'autunno 2018".

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