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Cronaca

Sicurezza e aggressione ai commercianti: l'intervento di Confesercenti

Ecco la posizione dell'associazione di categoria che ha partecipato alla riunione del Comitato per l'ordine pubblico

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

“Apprezziamo l’impegno delle forze dell’ordine nel presidio del territorio e ringraziamo il prefetto per aver organizzato l’incontro del Comitato dell’ordine pubblico allargato anche alle associazioni di categoria, ma l’allarme sicurezza in città è reale e non può essere minimizzato citando le cifre dei reati in calo”. Questo il commento del presidente dell’area pisana di Confesercenti, Antonio Veronese, al termine della riunione in Prefettura del Comitato dell’ordine pubblico che si è svolta giovedì mattina dopo le ultime aggressioni ai danni dei commercianti nella zona della stazione. Riunione aperta anche alle due associazioni di categoria.

“Ci è stato illustrato il nuovo piano della sicurezza - dice ancora Veronese - che prevede la divisione del territorio in tre macroaree per il controllo. Tutto sicuramente apprezzabile, come i numeri che illustrano una diminuzione dei reati nella nostra città. Ma la percezione dei cittadini e dei commercianti è altra cosa. Siamo all’esasperazione - insiste il presidente - forse i numeri sono in calo perché la gente ha smesso di denunciare, visto che spesso i colpevoli dopo un giorno sono di nuovo liberi. La situazione alla stazione è esplosiva”. Veronese entra nello specifico: “L’ultima aggressione ai danni dei titolari del Vero Bistrot, che avevamo invitato alla riunione con il prefetto, è un fatto eclatante che ha portato all’intervento delle forze dell’ordine. Ma quotidianamente le minacce, lo spaccio, i gesti vandalici si ripetono senza necessariamente che scattino le denunce. Questa è la realtà di Pisa oggi”.

La Confesercenti ha ribadito al prefetto la necessità di controlli stringenti. “La videosorveglianza è una buona cosa - conclude Veronese - ma già esiste, ad esempio, in piazza delle Vettovaglie zona in cui la situazione di allarme è sempre molto preoccupante nonostante questi videocontrolli. Stesso discorso per la galleria Gramsci controllata con le telecamere. Strumenti che possono servire, forse, a cogliere sul fatto chi commette il reato (ammesso poi che si riesca ad arrestare il colpevole) ma non sembra prevenirlo. La prevenzione si fa con i presidi. Ad esempio migliorando e potenziando quello allo stazione. Per questo chiediamo alle forze dell’ordine uno sforzo ulteriore, ribadendo che secondo noi siamo in piena emergenza sicurezza”.

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