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Cronaca

Sicurezza a Pisa, mancano poliziotti: il sindaco minaccia azioni plateali

In diretta da Punto Radio Filippeschi ha affrontato nuovamente la questione, mentre intanto Confcommercio definisce Pisa una città troppo aperta che ha fallito le politiche di integrazione

Ha minacciato azioni plateali, magari nei pressi della Torre di Pisa, il sindaco Marco Filippeschi, intervenuto ieri mattina a Punto Radio per una intervista a tutto tondo su alcune tematiche cittadine. E certo non poteva mancare un'attenzione particolare al nodo sicurezza dopo l'aggressione dell'avvocato in Via Gori e la rapina ad una coppia di anziani in un appartamento di Via Tevere. Filippeschi è tornato sugli enormi sforzi che l'amministrazione comunale sta compiendo per garantire tranquillità ai cittadini, con l'utilizzo della Polizia Municipale che però più di così non può fare. Il problema sta nel numero dei poliziotti: ne mancano venti all'appello e nessuna nuova assegnazione è arrivata a Pisa, come già sottolineato qualche giorno fa.

Qualcosa di eclatante, da attirare l'attenzione su Pisa e il problema sicurezza. E' questo dunque quello che gira nella mente del primo cittadino, che avrà al suo fianco anche Confcommercio. L'associazione di categoria infatti si dichiara pronta ad unirsi a Filippeschi per manifestare platealmente i sentimenti di insofferenza, disagio, paura che serpeggiano quasi ovunque. “La pazienza è veramente finita - afferma il direttore di Confcommercio Federico Pieragnoli - questa violenza ripetuta e continua deve cessare. L'escalation di atti criminali che si è abbattuta da tempo su Pisa non può più essere tollerata. Siamo tutti vulnerabili, commercianti, cittadini, turisti, nessuno può più dirsi sicuro. Siamo vulnerabili in negozio, vulnerabili per strada, vulnerabili a casa, di giorno, di notte, a qualsiasi ora, in qualunque zona della città. Cova fuoco sotto la cenere, non vorremmo che alla fine scoppiasse un incendio. Tutte le classifiche nazionali confermano Pisa tra le città meno sicure d'Italia".

"Statistiche autorevoli - prosegue Pieragnoli - confermano drammaticamente questa fotografia oggettiva di una città fin troppo aperta, che ha fallito completamente le politiche di integrazione, dal famigerato “Progetto città sottili” agli insediamenti nomadi sparpagliati a caso per tutto il territorio. Gli imprenditori non vogliono e non possono abituarsi a questo stato di cose, non possono rassegnarsi a lavorare e vivere sistematicamente nell'insicurezza. Ora - conclude il direttore di Confcommercio - al di là della discussione sul numero di uomini della Polizia impiegati sul territorio, è necessaria una grande mobilitazione che coinvolga la città intera per lanciare un preciso quanto chiaro messaggio: Pisa non si rassegna alla paura”.

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