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Cronaca

Una tre giorni di dibattiti sulla base militare di Coltano: "Silenzio dalla politica, si affronti la questione"

Il Movimento No Base lancia la manifestazione del 9-11 settembre, chiede conto dello stato attuale all'amministrazione e critica l'assenza del tema nell'attuale campagna elettorale

Proseguire la mobilitazione e farla tornare all'attenzione dell'opinione pubblica, in quanto la base militare prevista dal Governo è il segno distintivo di una politica territoriale, nazionale e locale. A maggior ragione in vista delle elezioni del 25 settembre, anche se proprio questo appuntamento, secondo gli attivisti del Movimento No Base né a Coltano né altrove, ha interesse a tenere in secondo piano la questione, sparita dal dibattito di partiti e istituzioni. E' per questo che è stata lanciata e presentata stamattina, 6 settembre, la 'Tre giorni No Base' di eventi e dibattiti che si terrà nel borgo pisano nel fine settimana da venerdì 9 a domenica 11 settembre. 

Un'iniziativa completamento di un percorso, ma anche dal forte significato politico. "Il sindaco di Pisa Michele Conti - hanno ribadito gli attivisti in Piazza XX Settembre e ribadito in una nota - ha detto dal palco del talk show di Eliopoli che il terzo tavolo interistituzionale, previsto a settembre per decidere la collocazione della base, sarà rinviato a ottobre. Dobbiamo stigmatizzare questo metodo. Il suo ruolo istituzionale prevede necessariamente che egli renda conto alla cittadinanza, nella sede del confronto democratico, il Consiglio Comunale. Dobbiamo denunciare il silenzio che è calato sulla vicenda della base, in questa fase di campagna elettorale. E' un tema che crea imbarazzo. E' in atto una strategia di rimozione della coscienza del problema, che invece poniamo: la devastazione del territorio che la base comporta e la destinazione di denaro pubblico, 190 milioni, a un'economia di guerra invece che alla garanzia di diritti sociali". 

Al momento infatti, al netto di molte discussioni su spacchettamenti e dislocazioni parziali della base, restano in piedi i decreti ministeriali in cui la base è prevista a Coltano, con una successiva generica apertua a possibili spostamenti. "L'unica soluzione - concludono dal presidio di stamani - resta lo scioglimento del tavolo per la realizzazione del progetto e il ritiro del Dpcm che individua in Coltano la sua collocazione".

Il borgo sarà al centro di ragionamenti sia locali che più ampi, durante la tre giorni, con spirito ambientalista e movimentista. La manifestazione è strutturata per avere iniziative e momenti d'incontro, con gli attivisti che "invitano tutti gli interessati a partecipare, saremo a disposizione per condividere esperienze e aperti anche a chi volesse collaborare alle attività. E' il modo con cui ci siamo sempre strutturati. Gli eventi si terranno presso il Circolo Arci di Coltano, saremo aperti dalle 17. Venerdì e sabato dalle 18 dibattiti e proiezioni, domenica dalle 17 l'assemblea con le realtà territoriali". 

Venerdì 9 settembre troverà conclusione il percorso partecipativo 'Rinasce Coltano', "dove abbiamo mostrato un modello di sviluppo alternativo per il borgo, insieme alla società civile", ricorda il Movimento. Poi sabato ci sarà l'incontro 'Una base per chi? Corpi speciali, estrattivismo e nuove colonie', alla presenza del giornalista antimilitarista Antonio Mazzeo, un focus su chi beneficierebbe della nuova sede, cioè "corpi speciali - hanno detto gli attivisti - che come vedremo portano la guerra nei luoghi, secondo un modello colonialista che per noi non deve trovare spazio".

Domenica spazio alla lotta ambientalista, con l'assemblea pubblica 'Energia, Ambiente, Guerra: territori in lotta contro il cambiamento climatico'. Le proiezioni, in collaborazione con la cooperativa Alfea, riguardano documentari che "sono esempi di lotte di successo, che speriamo siano di spinta per la nostra": venerdì sarà proiettato 'Le parole e la Terra' di Alberto Gabrielli e Mario Benvenuti, storia sulla riappropriazione delle terre di Coltano delle cooperative agricole alla fine degli anni '70; sabato il docufim 'Sa Lota - Pratobello-Orgosolo 1969' di Maria Bassu e Francesca Ziccheddu, sul contrasto alla costruzione di un poligono militare su terreni agricoli. 

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