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Cronaca

Volontariato sanitario d'emergenza a rischio: "Si va verso il disastro, fermeremo i servizi"

I responsabili delle associazioni pisane espongono i problemi nell'azione sul territorio, chiedendo soluzioni rispetto denunciate carenze di risorse

Le difficoltà delle associazioni di volontariato nell'ambito sanitario, alla luce della vicenda della Palp che approda anche in Parlamento con un'interrogazione, sono di stretta attualità. Oggi, 10 luglio, la Croce Rossa di Pisa, le Misericordie Pisane e Anpas Pisa hanno pubblicato una nota congiunta con cui mettono nero su bianco le coperture al momento attive sul territorio, ma soprattutto annunciano lo stop a servizi meno remunerati dai rimborsi istituzionali. Ad illustrare tutto il ragionamento sono Antonio Cerrai (Cri), Maurizio Novi (presidente Misericordie) e Graziano Pacini (coordinatore Anpas). 

La richiesta primaria è quella di mettersi al tavolo con l'Azienda Usl Toscana nord ovest, in modo fattivo. "Siamo interessati - si legge nella nota - alla disponibilità evidenziata dai vertici Ausl, ma è inaccettabile leggere che 'lo stand by viene riconosciuto al numero di ambulanze ritenuto necessario'. Su questo aspetto, considerato il nostro quotidiano impegno sul territorio, vorremo proporre una riflessione più precisa".

"Le linee di indirizzo della Regione Toscana - illustrano i rappresentanti - prevedono che ci sia un mezzo in stand by in ogni comune con più di mille abitanti. Nella provincia di Pisa oggi moltissimi comuni, anche con popolazione maggiore di 10mila abitanti, non hanno alcun mezzo in stand by o al massimo lo hanno soltanto alcuni giorni al mese. Alcuni esempi? Per il Comune di Vecchiano è prevista un'ambulanza solo in fascia diurna per 5 giorni al mese. Per il Comune di Ponsacco è prevista un'ambulanza per solo 15 notti al mese. Calci, Chianni, Lajatico, Terricciola, Capannoli e Orciano Pisano non hanno in stand by nemmeno un'ambulanza. Vogliamo analizzare Vicopisano e Cascina che si dividono un'ambulanza con medico a bordo e il comune di Cascina ha soltanto per 15 diurni al mese un'ambulanza in stand by?. Sono consapevoli i vertici della Asl che se domani 'le Associazioni libere di mettere a disposizione un'ambulanza con equipaggio quando vogliono' non danno l'operativo, quanti territori e quanti Comuni anche di grosse dimensioni rimarrebbero senza un'assistenza di emergenza e con loro i cittadini inconsapevoli? Certo, un'ambulanza poi arriverebbe di sicuro, magari patendo da 20 km ed oltre e lasciando scoperto il proprio territorio di competenza. Sono consapevoli i vertici della Asl nord ovest che nella provincia di Firenze tutti i comuni sono coperti da un'ambulanza in stand by?".

Il problema riguarda le risorse a diposizione, in primis. "Sono consapevoli i vertici Asl che i rimborsi a noi erogati per lo 'stand by' sono di importo largamente inferiore rispetto a quanto erogato dalla Asl Toscana Centro? Non solo; sono inferiori anche rispetto a quanto erogato dalla medesima Asl alle associazioni della Versilia. E' profondamente ingiusto che il sistema delle Asl distingua tra 'figli e figliastri'. Noi mettiamo lo stesso quotidiano impegno e veniamo trattati peggio. Non è giusto che i nostri concittadini e i nostri cari abbiamo un trattamento diverso rispetto ad altri territori della medesima Regione. La centrale operativa 118 Livorno-Pisa è l'unica in Regione a non avere un operatore dedicato alla gestione dei servizi ordinari nei giorni festivi, il che significa che, in quei giorni, un operatore dedicato alle emergenze (sono 3 in totale) deve distaccarsi dalla sua attività per gestire i circa 60 servizi ordinari che in media arrivano alla centrale. Più volte abbiamo chiesto di poter avere un'operatore per facilitare il lavoro di tutti, ma la risposta è sempre stata che non ci sono le possibilità economiche".

Cerrai, Novi e Pacini segnalano ancora che "le Associazioni di Volontariato hanno attivato e gestiscono una 'centralina di accesso' ai servizi di trasporto sanitari, sostenuta dal Volontariato della città di Pisa, per aiutare le persone a trovare risposta per i servizi del sistema di trasporto sanitario ordinario. Centralina che solleva le Istituzioni da un front office sfiancante causa una richiesta in costante, in forte crescita, che ci è costata, per adesso (tre anni di attività) quasi duecentomila euro e di cui le Istituzioni non vogliono sapere nulla ne sono disponibili a considerare forme di sostegno-rimborso. Se facciamo bene e meglio delle Istituzioni ma non veniamo nemmeno considerati, vorrà dire che fermeremo questa ed altre migliorie così tanto e positivamente utilizzate dai cittadini ma ignorate dalle Istituzioni".

"La situazione, spiace dirlo ma è la verità, è ormai drammatica" dicono senza mezzi termini i rappresentanti, ricordando anche come "i nostri volontari sono stanchi, esausti, dopo i due anni pandemici senza che dalle Istituzioni ci siano stati considerazione e ringraziamento". "Ormai non è più possibile andare oltre - proseguono poi - non ne possiamo più stretti come siamo con costi in crescita, rimborsi fermi da oltre quindici anni e quotidiane, sempre più stringenti nuove burocrazie e adempimenti impropri di cui le Istituzioni (Asl compresa) ci caricano. Purtroppo tutto questo sta portando il sistema di salute sul territorio verso un disastro annunciato. Ed è bene essere chiari, concreti".

"A seguito della recente legge di riforma del terzo settore noi dobbiamo considerare i vincoli di bilancio e di patrimonio. Perciò nessuno di noi può più permettersi di avere a fine anno bilanci in deficit. Pena il default e la liquidazione dell'Associazione come di recente accaduto qui a Pisa. Perciò noi ci fermeremo prima, adesso, a partire dai servizi economicamente più onerosi e da tempo privi di rimborsi ragionevoli", è il replicato avviso sullo stop a determinati servizi. "Noi vorremo dare una mano a Istituzioni e Comunità - concludono Cerrai, Novi e Pacini - ma trovando insieme soluzioni moderne e ragionevoli, adeguate alla situazione socio economica attuale, prima che sia troppo tardi".

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