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Domenica, 28 Aprile 2024
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'Bruciare' senza fiamma i rifiuti altrimenti diretti in discarica: lo smaltimento del futuro passa da Peccioli

Presentato al convegno 'Economia Circolare' il progetto per un impianto innovativo di ossidazione termica capace anche di recuperare materia

C'è il progetto definitivo, che ora dovrà essere vagliato dalla Valutazione di Impatto Ambientale degli uffici della Regione Toscana. Al recente convegno di Peccioli 'Economia Circolare' è stato presentato un impianto di nuova generazione che potrebbe integrare la discarica di Legoli permettendo di 'bruciare' senza fiamma i rifiuti altrimenti non trattabili, recuperando anche materia sfruttabile. La risposta progettuale viene dall'Avviso Pubblico esplorativo della Regione Toscana "per la manifestazione di interesse alla realizzazione di impianti di recupero/riciclo rifiuti urbani e/o rifiuti derivati dal trattamento degli urbani". 

La titolarità del progetto dell'impianto è della Newco Novatosc srl, partecipata all’85% dalla Società Belvedere Spa e al 15% dalla Società Oxoco, licenziataria esclusiva, per l’intero territorio mondiale e per il settore dei rifiuti, della tecnologia 'senza fiamma' usata, tramite cioè ossidazione termica, 'Isotherm PWR Flameless Oxycombustion®'. La vita utile dell’impianto è considerata di 20 anni e si prevedono 31 unità di personale che dovranno garantire l’operatività dell’impianto 24 ore su 24. Il Piano economico finanziario considera costi complessivi per 125 milioni di euro, con una incidenza di circa 700mila euro ogni 1000 tonnellate di rifiuto trattato.

Il ciclo di trattamento prevede la possibilità di co-ossidazione del rifiuto solido e di un altro rifiuto liquido a basso potere calorifico utilizzandolo per la preparazione dello 'slurry', una sorta di purea da iniettare, in sostituzione dell’acqua. L’impianto, dedicato a quei rifiuti che oggi non possono essere recuperati e che, a valle di altri trattamenti, sono destinati all’interramento in discarica, si prefigge l’obiettivo, attraverso una doppia linea di trattamento, di chiudere il ciclo di Ato Toscana Costa consentendo di anticipare il raggiungimento dell’obiettivo comunitario di smaltimento in discarica al 2030 che non dovrà superare il 10% del
rifiuto prodotto.

"L’impianto, in sintesi, è completamente autosufficiente da ogni punto di vista", dice in una nota Novatosc. "La tecnologia Isotherm - spiega utilizza ossigeno, prodotto direttamente in loco, raggiungendo temperature di oltre 1300° in particolari condizioni di pressione. Per questo lo scenario emissivo è bassissimo già all’uscita del reattore di trattamento. Le evidenze sperimentali, condotte per migliaia di ore in un impianto pilota di capacità 3 volte inferiore a quello proposto, hanno fornito dati utili per ricostruire un esaustivo quadro emissivo utile per impostare e sviluppare la fase di Studio di Impatto Ambientale che ha confermato la piena e ridondante rispondenza degli scenari emissivi più penalizzanti, anche quando cumulati, ai limiti delle norme di settore. La progettazione, sia civile che di processo, a firma dell’Ing. Paolo Ghezzi di Getas Petrogeo e della dott.ssa Grazia di Salvia del gruppo ITEA, ha coinvolto un gruppo multidisciplinare di oltre 40 professionisti che hanno utilizzato le indicazioni emerse in fase di valutazione degli impatti, indirizzando le scelte progettuali verso la massima sostenibilità: i terreni di scavo, oltre 35.000 mc, saranno utilizzati per la realizzazione di manufatti e rilevati comprese le strutture di ingegneria naturalistica che caratterizzano il nuovo comparto; sono state previste numerose alberature, pareti rinverdite sulle strutture edilizie e sistemi di intercettazione e recupero delle acque di processo. La sua collocazione nel polo impiantistico di Belvedere (Peccioli) consente di prevedere importanti sinergie volte alla migliore interpretazione possibile della circolarità di settore utilizzando sia il percolato che il biogas della limitrofa discarica di Legoli".

La vocazione dell’impianto è quella di produrre materia. A fronte del trattamento di 177mila tonnellate all'anno di rifiuti destinati alla discarica, come progetto saranno generati 26.500 tonnellate di perle vetrose destinate al mercato (è in corso la procedura di riconoscimento di 'End of waste'), 50mila metri cubi di acqua di qualità da destinare a scopi industriali e di comparto, circa 90mila t/anno di CO2 che sarà intercettata, liquefatta e reimmessa sul mercato. L’impianto sarà energeticamente autonomo e genera un surplus di circa 42mila MWh di energia.

Convegno Economia Circolare Peccioli

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