rotate-mobile
Politica

Chiesa, Buscemi: "Fase 2 senza Messa? No, grazie!"

Presa di posizione del capogruppo di Forza Italia contro l'esclusione dal DPCM della possibilità di andare a Messa. Invito alla ragionevolezza per favorire la libertà di culto anche ai tempi del Coronavirus

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Come cattolico non posso fare a meno di sottoscrivere l’appello dei Vescovi italiani per un ritorno alla partecipazione nelle nostre chiese alla celebrazione della Santa Messa, pur con tutte le cautele di una fase transitoria e con l’assunzione di tutte le misure sanitarie di prevenzione. Se ci stiamo lasciando alle spalle l’emergenza, al punto da varare la Fase 2, non si capiscono i motivi dell’esclusione nell’ultimo DPCM di tutto ciò che riguarda il ritorno in chiesa, né della mancanza nella logorroica conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri di qualsiasi minimo accenno a un tema che sta a cuore non solo ai vescovi ma anche ai fedeli. Se il Paese può tornare gradualmente alla normalità, occorre prevedere anche la possibilità di andare a Messa. Eppure nonostante in queste ultimi giorni si sia svolta una serrata interlocuzione con il Governo al punto da far elaborare alla Segreteria Generale della CEI i suoi Orientamenti e Protocolli con cui affrontare una fase transitoria, nel pieno rispetto delle norme sanitarie, l’ultimo Decreto “esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la Messa con il Popolo” (testuali parole del comunicato della CEI). È sicuramente un linguaggio duro per i felpati ambienti ecclesiastici, che dà una misura del livello al calor bianco dei rapporti tra Stato e Chiesa, anche se non aspro come quello del Vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole che in un video messaggio parla addirittura di dittatura. Nessuno nelle settimane passate ha sollevato obbiezioni sulla attività caritative della Chiesa che ha continuato ad assistere i malati negli ospedali, prendersi cura dei senza tetto, preparare i pasti per i più poveri, mobilitando volontari e coinvolgendo mezzi e strutture; ora per andare alla Messa invece si sollevano problemi e la collaborazione improvvisamente è finita. Io penso che invece debba prevalere la ragionevolezza: se gradualmente possiamo tornare alla normalità, chi ci governa non può escludere l’ambito della libertà di culto e per i cattolici, in particolare, la partecipazione alla vita sacramentale. Indosseremo le mascherine, staremo seduti su una panca sì e su una no, magari faremo anche i turni, ma non impediteci di andare a Messa !!!!

Riccardo Buscemi, capogruppo Forza Italia, Comune di Pisa

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chiesa, Buscemi: "Fase 2 senza Messa? No, grazie!"

PisaToday è in caricamento