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Carenza cronica di assistenti sociali, votata in Consiglio comunale la spinta a nuove assunzioni

L'ordine del giorno promosso da Diritti in Comune è stato approvato all'unanimità: "Svolta storica per Pisa"

Il Consiglio comunale di Pisa ha approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato da Diritti in Comune, affinché l'amministrazione si impegni ad accelerare "il piano di assunzioni degli assistenti sociali da parte della Zona Pisana per raggiungere l’obiettivo previsto, e ad oggi non rispettato, di un assistente sociale ogni 5mila abitanti, investendo le risorse necessarie, anche da parte di tutti i Comuni consorziati, per ottenere questo risultato imprescindibile tanto più vista la situazione di crisi economica e sociale che ha provocato un aumento delle povertà e dei bisogni".

Si tratta di un "risultato importantissimo - commenta la lista guidata da Francesco Auletta - al termine di un lungo percorso di denuncia e proposta con il quale abbiamo portato all’attenzione pubblica, sin dai tempi della giunta Filippeschi, la vicenda paradossale dei servizi socio assistenziali del territorio pisano. All’unanimità è stata ribadita la contrarietà alla prassi del ricorso da parte della SdS ai contratti di somministrazione ed è stata approvata la richiesta di un loro superamento: noi riteniamo che il ricorso al lavoro interinale sia uno svilimento della professione, non tuteli chi lavora  e pregiudichi l’efficacia e l’efficienza dell’intervento sociale contro la povertà e l’esclusione".

La carenza di professionisti nel comparto pubblico è stata oggetto da tempo di critiche non solo della lista, ma anche dei sindacati inquilini e dei comitati di cittadini. "Dovrebbero essere 41 e ad oggi sono 26, ovvero un assistente sociale ogni 7.826 abitanti, parametro lontano anni luce dal livello essenziale stabilito dalla legge", insiste Diritti in Comune. "La cosa gravissima che è che abbiamo conosciuto questi dati in risposta ad una interrogazione da noi presentata nel mese di agosto, nel momento in cui centinaia di nuclei familiari venivano colpiti dalla decisione del Governo di cancellare il reddito di cittadinanza. Fatto ancora più grave è che questo parametro, uno dei più bassi del territorio regionale, si ottiene considerando i lavoratori interinali che tra l’altro concorrono al raggiungimento del Leps (livelli essenziali delle prestazioni), ma non ai fini del contributo statale. E’ bene ricordare, infatti, che la legge 178 del 2021 ha reso effettivo il primo dei livello essenziali dei servizi socio-assistenziali, e ha disposto il rimborso di 40mila euro per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato fino al raggiungimento del parametro ottimale. Moltissimi Comuni ed Asl hanno ricevuto rimborsi, che secondo quanto stabilito dalla legge sono di carattere strutturale e non sono una misura di emergenza. Non solo: secondo la Corte dei Conti, questa 'spesa di personale per assunzioni di assistenti sociali a tempo indeterminato non concorre alla determinazione degli spazi assunzionali' determinate dalla legge. Niente di più facile quindi. E invece, Pisa no, perché  il parametro raggiunto è gravemente insufficiente e non consente di fare richiesta del contributo statale".

Alla luce del provvedimento approvato, la lista auspica che "finalmente si possano potenziare i servizi, rivoluzionarne il loro funzionamento, affinché si faccia davvero fronte alla crescita esponenziale, qualitativa e quantitativa, delle vecchie e nuove povertà".

"Abbiamo votato con coerenza la mozione presentata dal consigliere Auletta. Sosteniamo da sempre - commenta il capogruppo de La città delle persone, Paolo Martinelli - il sistema della presa in carico delle persone ciò di cui c'è bisogno, anziché la politica palliativa dei bonus perseguita da questa giunta, soprattutto con l'aumento della povertà in corso. Ci sorprende, ma non può farci che piacere, che anche la destra di Conti e Ziello abbia votato a favore, sconfessando quello che hanno sempre sostenuto, dato che nel programma elettorale del 2018 la definivano un inutile e costoso carrozzone e commissionarono uno studio per uscire dalla Società della salute. Studio che smentì l'utilità e l'opportunità di questa linea. Speriamo che il voto di oggi non sia un caso e rappresenti un vero cambio di passo della destra pisana sui temi della povertà e dei servizi a chi ha bisogno. Incalzeremo e vigileremo, visto che è la stessa destra che in Parlamento, anche con il voto di Ziello, elimina il Reddito di Cittadinanza, salvo poi proporre a livello comunale bonus una tantum da 100 e 200 euro, e taglia su sanità e scuola".

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