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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Rc e Una città in comune: "Servair Chef e Cantieri Navali: il dramma del lavoro e la responsabilità degli Enti pubblici"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Ieri, 30 aprile, è stata presentata in Consiglio provinciale un’interpellanza a firma di Rifondazione comunista, relativa ai 7 lavoratori della Servair Chef messi in cassa integrazione all’aeroporto Galilei.

Si tratta di una vicenda paradossale: di fronte a una questione poco chiara, in cui i lavoratori sono messi in mobilità con la motivazione di alcune ristrutturazioni che non sono ancora iniziate e di cui non si conosce né lo scopo né la durata, i vertici di SAT si sono rifiutati di parlare con i sindacati che avevano chiesto un incontro. La motivazione: i rapporti tra SAT e Servair Chef sono «eminentemente commerciali», dunque SAT non è tenuta a interessarsi di questioni legate al lavoro.

Il consigliere provinciale di Rifondazione comunista Andrea Corti, nel presentare l’interpellanza, ha ricordato come la questione presenti tratti analoghi a quella dei Cantieri navali: a distanza di due anni dall’inizio della vertenza, i soci di maggioranza pubblica della Navicelli Spa non hanno dato alcuna risposta sulla questione delle concessioni, bloccando nei fatti la possibilità di una ripresa produttiva dei Cantieri. I lavoratori di quella che è un’eccellenza industriale locale sono ancora in cassa integrazione e non vedono alcuno sbocco. Questa situazione è dovuta alla responsabilità degli enti pubblici, Comune e Provincia, che hanno rinnovato una concessione a un soggetto privato che non svolge funzioni produttive, ma esclusivamente di intermediazione: il rincaro sul costo
dell’affitto garantisce profitto all’intermediario ma impedisce che il lavoro nei Cantieri riprenda.

Questi atteggiamenti da parte di soggetti con una proprietà a maggioranza pubblica non sono mai accettabili, men che mai in tempo di crisi. Gli enti pubblici, là dove hanno un ruolo diretto in economia, devono mettere al primo posto il diritto del lavoro e dei lavoratori. L’Amministrazione deve svolgere un ruolo positivo che serva da esempio per i soggetti privati: vediamo invece le Amministrazioni locali chiudere la porta in faccia ai lavoratori e aprire canali preferenziali a chi specula sul lavoro e ai parassiti della rendita fondiaria.

Per questo la lista Una città in comune e Rifondazione comunista rilanciano la proposta contenuta nel programma di mandato del candidato sindaco Ciccio Auletta, di convocare degli Stati Generali del Lavoro per l’anno 2013, alla luce anche della nuova distribuzione delle competenze che seguirà la chiusura delle Province, per definire così il futuro sviluppo della città, che deve mettere al primo posto il lavoro, nei fatti e non solo nelle parole.

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