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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Immobili a società in house per eventi culturali e turistici: "Cultura esternalizzata e gestita secondo criteri di mercato"

La lista Diritti in Comune spiega e critica alcuni passaggi in atto da parte dell'amministrazione comunale di Pisa

Una società controllata dal Comune di Pisa, che gestisce importanti beni immobiliari, che "esternalizza la cultura, dimostrando ancora una volta di non dare alcuna centralità a questo settore", considerando quindi le attività in materia come "una operazione immobiliare secondo criteri di mercato". La lista Diritti in Comune, con il capogruppo Ciccio Auletta, rende noti alcuni passaggi amministrativi contestando alla Giunta Conti il "tentativo di realizzare la società in house 'Pisa Crea'", allo scopo di "proseguire in una politica che attraverso le esternalizzazioni/privatizzazioni ha smantellato e snaturato la funzione dell'istituzione Comune, che è tale se è al servizio della cittadinanza".

Spiega Diritti in Comune: "Lo scorso 20 dicembre il Sindaco di Pisa, proprio mentre si discuteva il bilancio preventivo e proprio Conti dichiarava, a fronte dei nostri continui e ripetuti solleciti, che su 'Pisa Crea' non c’erano documenti o indirizzi concreti, chiedeva alla Patrimonio Pisa srl, società partecipata al Comune al 100% di 'valutare la fattibilità di estendere l’operatività della Società integrandola con la valorizzazione degli eventi culturali e turistici con l’eventuale modifica dello Statuto sociale'. Ancora una volta si diceva una cosa in aula, ma in realtà si portava avanti una opzione ben precisa e del tutto diversa da quella dichiarata. A questa richiesta lo scorso 7 marzo la Patrimonio Pisa srl rispondeva al Comune, a seguito di una specifica consulenza conferita all’avvocato Toscano, che la società 'non aveva la possibilità di svolgere direttamente attività di valorizzazione degli eventi turistici e culturali'. Ma ecco l’operazione con cui si fa rientrare dalla finestra quello che dalla porta principale non era possibile realizzare, in quanto la società afferma che però 'la società può promuovere, organizzare, realizzare e gestire manifestazioni, convegni, seminari ed eventi con finalità culturali, di attrazione turistica o ricreative al fine di valorizzare gli immobili di sua proprietà e quelli che le saranno conferiti o dati in gestione dal socio unico'".

Si arriva quindi, spiega la lista di Auletta, alla presentazione in Quarta Commissione consiliare della proposta di tale modifica dello Statuto della Patrimonio Pisa srl, "una società - insiste il capogruppo - che ad oggi non ha il personale sia in termini numerici sia di competenze per realizzare questi obiettivi. Ma che l’operazione faccia acqua da tutte le parti è dimostrata anche dal fatto che alla delibera con cui si propone la modifica dello Statuto della Patrimonio Pisa srl la Giunta allega la relazione istruttoria del dirigente, in una maniera assolutamente anomala e per noi non legittima, in cui inserisce un elenco dei beni che il Comune intende prossimamente trasferire alla società: 1) la Leopolda; 2) gli Arsenali Repubblicani e il Parco della Cittadella; 3) i Vecchi macelli; 4) ex stazione CTp; 5) ex stazione di San Piero a Grado; 6) ex stazione Tram Marina di Pisa; 7) ex stazione Tirrenia; 8) ex stazione Tram Calambrone; 9) ex Pirellino in via Fermi; ex mensa cpt invia fermi". Un pacchetto immobiliare quindi molto rilevante. 

"Con un atto del dirigente -  attacca Auletta - si cerca così di fare un colpo di mano dal punto di vista dell’indirizzo politico sul patrimonio immobiliare del Comune di Pisa senza precedenti. Noi siamo assolutamente contrari al trasferimento di questo patrimonio cruciale per la vita culturale ed associativa della città ad una società che, come scritto chiarimento nello statuto, opera secondo criteri di mercato, criteri che nulla hanno a che vedere con quelle che sono le finalità prioritarie e gli obiettivi di questi spazi". "E’ una scelta che inoltre - conclude - si ripercuote sui dipendenti vanificando un patrimonio di competenze e professionalità che si è costituito nel corso degli anni, scegliendo invece di spendere ulteriori risorse pubblici per rimediare alla totale mancanza di idee, unita a una grave incapacità organizzativa e gestionale che danneggia l’intera comunità".

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