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Martedì, 19 Marzo 2024
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Bar Salvini, petizione per la riapertura: "Locale simbolo della nostra città, ne venga salvaguardata la storia"

Lo storico chalet delle Piagge rimasto chiuso dalla scomparsa del titolare Roberto Salvini nel novembre 2020

Una petizione per la riapertura del bar Salvini, rimasto chiuso da quando, lo scorso 24 novembre, si è spento il suo storico titolare Roberto Salvini. Questa l'iniziativa di alcuni cittadini, che, attraverso la piattaforma change.org, chiedono che il locale delle Piagge possa riaprire i battenti il prima possibile nel rispetto della sua decennale storia, durante la quale è divenuto punto di riferimento costante per generazioni e generazioni di cittadini pisani. "Il bar Salvini è un simbolo della nostra città, deve essere tutelato e protetto", si legge nella petizione indirizzata a prefetto, sindaco e direttore dell'Agenzia regionale del demanio.

"Il bar Salvini simbolo della nostra città"

"A Pisa c'è un bar che chiunque abbia frequentato la città ha conosciuto - si legge nella petizione - si trova sull'argine dell'Arno all'inizio di quello straordinario spettacolo di verde che è il viale della Piagge. Si chiama Bar Salvini e, per oltre sei decenni, ha accolto persone di ogni età, di ogni ceto, di ogni provenienza, di ogni idea. Un esempio trasversale di laicità realizzata che raccoglie la complessità di una città variegata come poche. Un affresco vivo e mutevole che ha rappresentato Pisa, i suoi cittadini, i suoi ospiti, le sue istituzioni, le sue dinamiche sociali, i suoi mutamenti come nient'altro.

"Quel bar - si legge ancora - nasce, nel 1957, da un'intuizione, dall'ingegno e dalla volontà caparbia di Gino il capostipite di una famiglia che da allora ha sempre gestito l'attività: i Salvini, appunto. Nasce da quella bella forza figlia della speranza che ha segnato la rinascita del nostro paese in una città devastata dalla guerra. Nel corso del tempo con lo stesso spirito ha incontrato e superato molte traversie, dalle difficoltà economiche generali e particolari, dall'alluvione alla pandemia, riuscendo però a rimanere sempre in piedi tanto da essere un riferimento per almeno tre generazioni di pisani. Tutti hanno un ricordo legato a quel luogo. Non a caso gli sono stati dedicati articoli, memorie, pubblicazioni, persino canzoni".

"Struttura nel degrado, salvaguardare la storia del locale"

"Nel novembre dello scorso anno - continua il testo della petizione - colui a cui Gino aveva affidato la sua attività, e per mezzo secolo l'ha condotta, Roberto Salvini, è scomparso. Da allora quel bar è chiuso. Per difficoltà economiche e burocratiche il passaggio di consegne con la generazione successiva non è mai avvenuto e tutt'oggi, alla ricerca di carte introvabili, la situazione persiste. La struttura sta subendo un inevitabile degrado e la sua funzione di baluardo di socialità e di sicurezza rischia di venire meno".

"Non sappiamo entrare nel merito della questione - spiegano i firmatari - ma, per quello che quel luogo ha rappresentato per noi, per la vita sociale della nostra città, rivolgiamo un appello al sindaco, al prefetto e alle istituzioni coinvolte perché quella che oggi è una vera e propria ferita aperta sia rimarginata. Presto. Non è pensabile che quel punto di riferimento imprescindibile scompaia".

"Bisogna però avere l'accortezza di favorire una soluzione che tenga conto di quanto è stato e che garantisca un futuro che rispetti quella che, nel corso del tempo, era diventata un'istituzione al pari di certi locali storici che nelle città vengono tutelati e protetti perché le raccontano- conclude la petizione -. Le città sono fatte di segni, riferimenti, luoghi d'incontro e di confronto, monumenti. Il Bar Salvini è stato ognuna di queste cose e la nostra collettività deve agire per fare in modo che continui ad esserlo".

Firmatari e promotori della petizione

Questo l'elenco dei primi firmatari e promotori della petizione: Athos Bigongiali, Tina Bongiovanni, Massimo Borelli, Francesco Bottai, Mariagiulia Burresi, Maria Valeria Della Mea, Enrico Di Ciolo, Simonetta Di Prete, Barbara Frediani, Cinzia Giachetti, Sandra Lischi, Renzo Lulli, Ilario Luperini, Patrizia Motroni, Tommaso Novi, Alessandra Peretti, Salvatore Sica, Flavio Tardelli, Tommaso Scarpellini

Hanno inoltre già aderito: Dario Gambini, Paolo Cazzuola, Claudio Giola, Gualtiero Paperini, Maurizio Biasci, Stefano Saviozzi, Massimo Giuliani, Mario Paffi, Giovanni Giachetti, Alessandro Balsotti, Arrigo Parrotta, Paolo Bastianini, Fabrizio Kufferle

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