Hockey, Italia sesta all'Hockey World League: Martina Chirico è il portiere più forte al mondo

La nazionale italiana femminile di hockey ha centrato il sesto posto nella Hockey World League grazie ad una serie di ottime partite disputate contro Cina, Corea, Scozia, Spagna, Olanda, Australia e Nuova Zelanda. Gran parte del merito di questo risultato storico è anche di cinque giocatrici appartenenti alla squadra del Cus Pisa. Una formazione, quella del centro universitario, che negli ultimi due anni è salita alla ribalta delle cronache nazionali grazie agli scudetti indoor e outdoor conquistati in serie.

Nella nazionale che si è classificata sesta alla manifestazione andata in scena a Bruxelles dal 21 giugno al 2 luglio scorso si sono messe in mostra Martina Chirico, Francesca Bendinelli, Agata Wibieralska, Carolina Pereyra e Sara Puglisi.

Agli ordini dell'allenatore Roberto Carta, le azzurre, giunte al torneo con la 16° posizione nel ranking mondiale, hanno impattato con Cina e Corea, vincendo poi con Scozia e Spagna. Soltanto le più quotate Olanda, Australia e Nuova Zelanda (rispettivamente numero 1, 4 e 5 del mondo) hanno avuto la meglio dell'Italia, che ha così concluso la World League al sesto posto. Un risultato eccezionale per la nazionale, che approda per la prima volta alle fasi finali dei mondiali, in programma a Londra il prossimo anno.

Un premio prestigioso per una 'cussina'

Dopo aver ricevuto il riconoscimento di miglior portiere della European Hockey Indoor Challenge lo scorso febbraio, il portiere dell'Italia e del Cus Martina Chirico ha vinto anche il premio della Hockey World League. Una soddisfazione molto grande per una ragazza che si è affacciata a questo sport relativamente tardi, a 17 anni: "Giocavo a tennis, ma poi la società ha chiuso i battenti. Ero molto legata a quei colori, così ho deciso di cambiare sport e seguire mia sorella Chiara al Cus Pisa Hockey".

La 29enne nel suo palmares vanta già due scudetti con le selezioni giovanili della squadra universitaria, e ben cinque titoli nazionali nelle formazioni senior distribuiti fra hockey indoor e outdoor. "Anche se mi piace di più l'indoor, senza dubbio", spiega il portiere della nazionale. L'ambizione di questa atleta però non si è certo esaurita con il conseguimento dell'importante riconoscimento personale: il prossimo obiettivo è già davanti a lei: "Il mio vero sogno è quello di arrivare alle Olimpiadi fra quattro anni. Cercheremo di scalare ancor di più il ranking mondiale con la nazionale azzurra e arrivare al nostro obiettivo". 

Successo personale e di squadra che si intersecano fra di loro, cementati da un grande spirito di sacrificio e da una ferrea forza di volontà. "Siamo una buona squadra con ottime potenzialità e ci piacerebbe essere sfruttate di più - spiega Chirico - ma non sempre le condizioni economiche ce lo permettono". Le difficoltà più grandi per la nazionale italiana sono l'organizzazione e la gestione degli allenamenti e del gruppo: "Per questa World League abbiamo fatto soltanto due raduni di 10 giorni ciascuno, mentre squadre come Cina o Olanda sono molto più organizzate e le atlete sono quasi tutte professioniste".

Assume quindi un valore ancor maggiore il risultato centrato centrato dalla nazionale, e di pari passo è ovviamente grande la soddisfazione provata dal portiere per il riconoscimento personale. Un premio che per Chirico ha una dedica speciale: "Alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato anche nei momenti più difficili, senza mollarmi mai".