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Dai campetti di periferia all'Olimpo del calcio: l'esordio di Stefano Liberti in serie A

L'ingegnere 33enne ha fatto il suo esordio nella massima serie come assistente arbitrale domenica scorsa in occasione di Palermo - Parma, riportando così la sezione AIA di Pisa in serie A dopo 25 anni di assenza

Grazie a lui la sezione AIA 'R. Gianni' di Pisa è tornata nella massima serie dopo ben 25 anni di lontananza. Stefano Liberti, nato a Catanzaro ma ormai pisano d'adozione, ingegnere meccanico 33enne, domenica scorsa ha debuttato come assistente arbitrale nella partita Palermo - Parma. Fresco di promozione alla Can B proprio in questa stagione, Liberti è riuscito nell'ultima partita di campionato a concludere un'annata al meglio, con una vera e propria ciliegina sulla torta. Ma dietro a questo successo ci sono una grande passione e un immenso spirito di sacrificio.

Ecco cosa ha raccontato a Pisatoday:
 
- Come hai reagito alla comunicazione della designazione per Palermo-Parma? 
E' impossibile spiegare a parole le sensazioni provate al momento della telefonata. Mi si sono riproposte all'improvviso immagini di 17 anni di sacrifici ma anche e soprattutto di soddisfazioni.

- Raccontaci le emozioni provate quando sei sceso sul campo del 'Barbera'?
Quando siamo arrivati allo stadio, poco più di due ore prima della gara, ho realizzato che avrei fatto una partita di serie A; questo forse è stato il momento più bello. Siamo scesi subito in campo per il solito giro e mi sono 'gustato' lo stadio, che prima avevo visto solo in televisione, da un altro punto di vista. Quando invece siamo entrati in campo per iniziare la partita ho cercato di mantenere la calma per godermi il momento, anche se poi rivedendomi in televisione ho notato che la mia espressione lasciava trasparire tanta tensione.

- La sera hai riguardato la moviola per vedere se avevi commesso qualche errore?
A dire la verità no, anche perchè non ci sono stati episodi importanti. Diciamo che abbiamo pensato soltanto a festeggiare.

- Sei l'arbitro che dopo 25 anni ha riportato la sezione AIA di Pisa nella massima serie. Come ha reagito la sezione 'R. Gianni' alla notizia?
Gli amici colleghi della sezione sono stati splendidi. Hanno condiviso con me questa gioia sommergendomi di sms e telefonate. Mi hanno dato la giusta carica ma al tempo stesso ho sentito la responsabilità di non poter sbagliare. Per loro, che hanno sempre creduto in me, forse anche più di me.Stefano Liberti-3

- Qual è il segreto per arrivare a livelli così alti e che consigli daresti ad un ragazzo che vuole intraprendere l'attività di arbitro di calcio?
Non esiste un segreto. Ci vuole tanta fortuna. Il consiglio che darei ad un ragazzo giovane è quello di curare la preparazione fisica, prestando attenzione a cose spesso trascurate come ad esempio l'alimentazione. Inoltre gli suggerirei di cercare di dare una spiegazione ad ogni errore commesso. Bisogna sempre metabolizzare gli errori trasformandoli in momenti di crescita. In pratica non si devono avere rimpianti quando le cose vanno male, ma si deve avere la consapevolezza che si è fatto tutto il possibile per fare bene.

 - Come riesci a conciliare il lavoro con l'impegno arbitrale?
Con un po' di sforzo da parte mia e tanta comprensione da parte dei colleghi. Ho la fortuna di lavorare in un ambiente spettacolare e a tal proposito colgo l'occasione per ringraziare Giuseppe, Massimiliano e Massimo, visto che non l'ho mai fatto personalmente.

- Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
Eliminare qualche errore che ho commesso quest'anno, sempre se verrò confermato!!

- Chi vuoi ringraziare per questo importante traguardo raggiunto?
La mia famiglia che mi ha visto iniziare l'attività da ragazzino accompagnandomi nei campetti di periferia quando ancora non avevo la patente. Poi Ludovica, che ha sopportato le mie assenze in questi ultimi 5 anni senza mai farmi pesare niente, anzi spronandomi nei momenti di difficoltà. Sono sicuro che senza di lei domenica scorsa non sarei mai stato in serie A.

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