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Cronaca

'Nessuna base per nessuna guerra': un campeggio "per fermare l'escalation bellica"

Il movimento No Base lancia la mobilitazione con incontri e dibattiti a San Piero a Grado, località i 3 Pini , dal 13 al 16 luglio

Una mobilitazione permanente, perché permanenti sono i conflitti e come sempre a pagare, in primis, sono le popolazioni. Il movimento No Base di Coltano rilancia l'onda lunga delle manifestazioni con una nuova iniziativa per il prossimo 13-16 luglio, un 'Campeggio per fermare l'escalation bellica' dove si ritroveranno cittadini e realtà associative per incontri e dibattiti sulla guerra. Così infatti è stato deciso il mese scorso, quando "centinaia di persone provenienti da tutta Italia e referenti di diverse ed eterogenee realtà associative, collettive, sindacali e politiche, hanno condiviso, dopo l’assemblea nazionale tenutasi a Pisa a inizio giugno, la necessità di avviare un processo di collaborazione in grado di porre fine all’escalation bellica".  

Il movimento No Base infatti ricorda che "oggi nel mondo sono in corso decine di conflitti armati. Conflitti che in quest’ultimo anno hanno interessato sempre più luoghi, dall’Ucraina al Medio Oriente, dall’Africa al Mediterraneo. Queste guerre le pagano in primo luogo le popolazioni colpite, e in secondo luogo le paghiamo noi. Carovita, aumento vertiginoso delle bollette e dei beni di prima necessità come il grano, caro-affitti, inflazione alle stelle che erode i nostri già miseri e precari salari. Le pagano i territori che vengono sacrificati per sostenere la filiera bellica e le relative speculazioni energetiche connesse alla guerra: riprende così la corsa forsennata a nuove fonti fossili - che accelera la crisi climatica e approfondisce le disuguaglianze sociali. Davanti a questo scenario preoccupante, la risposta istituzionale non solo insufficiente ma, purtroppo, ci pare sia anche complice. Non solo non si parla di negoziati di pace, ma si investe spregiudicatamente sulla guerra, come deciso recentemente dal parlamento Europeo in relazione alla produzione di armi, o come testimoniato dall’aumento della spesa  bellica nel nostro paese. Un processo basato sulla sottrazione di risorse pubbliche per alimentare l’economia di guerra, rispetto al quale la decisione di una nuova enorme base militare nel nostro territorio rappresenta un ulteriore tassello".

Il programma

Il campeggio che prenderà il via giovedì 13 luglio. "I terreni dell’Università di Pisa all’interno del Parco di San Rossore - scrivono i No Base - rappresentano il luogo ideale dove riconnettersi con il territorio e aprire uno spazio di discussione e di dialogo democratico, dove scambiare pratiche e saperi che abbiano l’ambizione di fermare l’attuale escalation militare e al contempo costruire un futuro di pace, prendendoci cura del territorio che ci ospiterà. Inserirsi in questo esile confine fatto di alberi e reti di filo spinato, tra mondo della ricerca accademica e quello militare, è un modo anche simbolico di proteggere un modello di sviluppo sostenibile e solidale dall’espansione e dalla devastazione provocata dell’economia di guerra, nella sostanziale complicità di tutti i livelli istituzionali". 

Il campeggio si aprirà giovedì 13 con la proiezione dalle ore 20.30 del docu-film 'C’era una volta in Italia. Giacarta sta arrivando' e dibattito con il regista e con lavoratori della sanità, per discutere del nesso tra sanità pubblica e spesa militare. Venerdì mattina sarà occasione d’incontro tra studenti, insegnanti, famiglie e ricercatori che si confronteranno sul rapporto tra cultura militare e mondo della formazione. Nel pomeriggio il laboratorio su ambiente, guerra e salute esplorerà - attraverso una mappatura partecipata - gli effetti devastanti delle attività militari sull’ambiente e sulla salute.

Il sabato ci sarà un’assemblea per ragionare sulla filiera della guerra, dalla produzione al trasporto di armi, evidenziando il ruolo centrale dei lavoratori sempre più precari e sfruttati nella possibilità di blocchi e scioperi. Si proseguirà nel pomeriggio con l’analisi dei processi di militarizzazione e con una tavola rotonda di esperti che aiuteranno a comprendere i meccanismi economico-finanziari attraverso cui la filiera bellica viene sostenuta.

Nella sessione finale della domenica mattina ci sarà una plenaria orientata a tracciare un orizzonte di mobilitazione collettiva contro l’escalation bellica. Qua il programma dettagliato

"Invitiamo tutti e tutte a partecipare, cooperare e contribuire alle giornate di lavoro che animeranno lo spazio pubblico dei Tre Pini nelle giornate dal 13 al 16 luglio per il disarmo della società, delle frontiere e dei territori", è l'appello finale del movimento.

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