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Cronaca

Ancora violenza in carcere: detenuto non gradisce la cella e aggredisce gli agenti

L'episodio è avvenuto venerdì 2 febbraio

Nel primo pomeriggio di venerdì 2 febbraio, nel carcere Don Bosco, si è verificato un nuovo atto violento contro appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. A dare la notizia è Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del SAPPE: "Questa volta a subire i danni peggiori è stato il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Pisa. Un detenuto maghrebino, trasferito da altri Istituti per motivi di sicurezza e già noto per i suoi comportamenti aggressivi, rientrato da una visita ospedaliera veniva ristretto nel reparto CDT in cella singola. L’uomo, però, non gradiva la cella ed ha iniziato a spaccare ogni cosa. Solo grazie all'intervento del personale si è riusciti a bloccare il ristretto. Purtroppo, due agenti sono rimasti feriti".

"Ormai è palese il fallimento dell'amministrazione penitenziaria, che con scelte inappropriate, sta mettendo a dura prova il lavoro dei poliziotti penitenziari" denuncia il sindacalista. "Sono continue le assegnazioni da tutta Italia di soggetti problematici e poco inclini al rispetto delle regole. Da parte dell'amministrazione centrale c'è una palese disattenzione alle problematiche di questo Distretto in ordine alla fatiscenza degli Istituti e le gravi carenze di organico. Il personale del carcere pisano Don Bosco ormai da tempo ha perso la serenità lavorativa e nonostante le molteplici segnalazioni si continua ad assegnare detenuti problematici e psichiatrici che rendono impossibile espletare un turno lavorativo senza che vi sia un evento critico. Non sono più differibili interventi risolutivi ed è indispensabile un allontanamento dalla struttura pisana di tutti i ristretti che stanno destabilizzando l'Istituto".

"Siamo alla follia: adesso siamo arrivati al punto che i detenuti sfasciano letteralmente le carceri e aggrediscono agenti come se fosse un passatempo o perché, come a Pisa, non gradiscono la cella: come se il Don Bosco non fosse un carcere ma un albergo".

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, solidarizza con i colleghi feriti e con il Reparto di Polizia in servizio a Pisa mette sotto accusa tutti coloro che tendono sempre a sminuire i gravi fatti che accadono nelle carceri: "Per loro, nelle carceri italiane non succede mai nulla, sarebbero tutte 'ragazzate'. Non vedono le risse, i ferimenti e le colluttazioni in cui spessissimo a subire è il personale di Polizia Penitenziaria. Difendono Caino a scapito di Abele".

"Ignorano o fingono di ignorare - conclude - il duro e difficile lavoro del poliziotto penitenziario, svolto da donne e uomini che pressoché quotidianamente hanno a che fare con detenuti che mettono a repentaglio l’ordine e la sicurezza della sezione detentiva, che si confrontano a detenuti con in mano una o più lamette intrise di sangue, o con una padella piena di olio bollente tra le mani pronta per essere buttata in faccia all’operatore, o con un piede di tavolino in mano pronto ad essere scagliato contro un poliziotto".

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