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Cronaca

Piazza dei Miracoli, presentato il Piano di gestione Unesco

Strategia di intervento quinquennale elaborata per mitigare i rischi legati alle calamità naturali e all’attività antropica correlata al turismo intensivo, nonché per valorizzare il sito come complesso monumentale unitario

Il Comune di Pisa stacca il calendario dal muro per cerchiare di rosso la data odierna: 18 marzo 2021. Il giorno in cui la città si dota del nuovo Piano di gestione Unesco per il sito monumentale di piazza dei Miracoli. Questa mattina il Piano è stato presentato in Sala delle Baleari, dopo che la firma finale sul documento era arrivata lo scorso 12 marzo. Il percorso di progettazione strategica e di redazione del Piano è il risultato di un processo che ha coinvolto il Ministero della Cultura (attraverso l’Ufficio Unesco del Segretariato Generale, il Segretariato Regionale della Toscana, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno), la Regione Toscana, la Provincia di Pisa, il Comune di Pisa e l’Opera della Primaziale Pisana. Tutti questi enti hanno istituito nel 2014 un Comitato di Pilotaggio quale organismo di confronto e condivisione degli obiettivi di conservazione, fruizione e, più in generale, di valorizzazione attinenti al sito iscritto nella Lista del Patrimonio mondiale, che ha portato all’approvazione del primo Piano di gestione. Il Piano ha valenza di 5 anni.

"Oggi presentiamo il raggiungimento di un traguardo storico per la città di Pisa - ha dichiarato il sindaco di Pisa Michele Conti - siamo finalmente arrivati alla fine di un percorso lungo e complesso che ha portato all’approvazione del primo Piano di gestione che assicura la conservazione e la valorizzazione dei monumenti di Piazza del Duomo ma anche la definizione della 'buffer zone' intorno al sito, che comprende tutto il centro storico di Pisa. L'amministrazione comunale ha fortemente lavorato al raggiungimento di questo obiettivo, e ringrazio anche tutti gli enti coinvolti nell’operazione, in particolar modo alla Soprintendenza e all’Opera Primaziale del Duomo. Credo che questo importante Piano, che, tra i vari programmi di azione stabilisce l’importanza di mettere in collegamento il sito Unesco con il resto del centro storico, pone con nuova forza la centralità della Pisa turistica, vero volano della nostra economia cittadina. Credo che con l’approvazione di questo Piano rappresenti un’opportunità enorme per Pisa che, se sapremo cogliere a pieno, avrà ricadute importanti che ci permetteranno di tutelare al meglio il sito Unesco e al tempo stesso di attrarre in città un turismo di qualità".

"Come Comune di Pisa - ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Massimo Dringoli - siamo veramente soddisfatti che dopo 34 anni dall’inserimento di piazza del Duomo nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco, siamo arrivati all’approvazione del Piano che può finalmente garantire in futuro la conservazione e la valorizzazione del sito, obiettivo in cui è sicuramente coinvolto il Comune di Pisa, in due aspetti principali: l’individuazione di una fascia di rispetto, la 'buffer zone' che ha costituito un elemento molto importante nell'elaborazione del Piano, e la regolamentazione delle attività commerciali, in particolare il contrasto all’abusivismo commerciale, che non è assolutamente più tollerabile nelle vicinanze di un sito che va protetto, ponendo ordine alla disposizione delle postazioni ambulanti. Con questo Piano raggiungiamo quindi un risultato importante, che faciliterà il compito al Comune di garantire la tutela del sito, di fondamentale importanza per la città di Pisa".

La redazione del Piano di gestione di piazza del Duomo

Il rispetto del Piano di gestione è condizione necessaria per il mantenimento del sito nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità. Per sottolineare l’importanza di un’adeguata gestione del patrimonio, nel 2002, nel corso della sua 26° sessione, il Comitato del Patrimonio Mondiale ha adottato la 'Dichiarazione di Budapest' invitando tutti i partner a sostenere la salvaguardia del Patrimonio Mondiale attraverso degli obiettivi strategici fondamentali che assicurino un giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità e sviluppo, in grado di tutelare i beni del Patrimonio Mondiale. Ciascuna richiesta di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale deve quindi essere accompagnata da un Piano di gestione in cui viene descritto in che modo l’eccezionale valore del sito sarà tutelato. Obiettivo primario del Piano di gestione è quello di assicurare un’efficace protezione del bene, per garantirne la trasmissione alle future generazioni.

Dopo aver istituito nel 2014 il Comitato di Pilotaggio come organismo di confronto e condivisione degli obiettivi di conservazione, fruizione e di valorizzazione del sito, a cui partecipano Ministero della Cultura (Ufficio Unesco del Segretariato Generale, Segretariato Regionale della Toscana, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno), Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pisa e Opera della Primaziale Pisana, nel 2019 il servizio di redazione del Piano di Gestione è stato affidato, in seguito a procedura pubblica, al RTI composto da PTSCLAS S.p.a., Mediateur soc.coop., Archisal - Studio Salmoni Architetti Associati, Studio Archeologico Associato Hera.

Il Piano si articola in una strategia di intervento quinquennale, elaborata per mitigare i rischi legati alle calamità naturali e all’attività antropica correlata al turismo intensivo, nonché per valorizzare il sito come complesso monumentale unitario. Il documento individua altresì la necessità di rafforzare le competenze gestionali e di divulgazione della conoscenza e dei valori del Patrimonio mondiale e il senso di appartenenza nelle comunità locali, prevedendo la realizzazione di azioni ad hoc attraverso la cooperazione dei soggetti del Comitato di Pilotaggio e il coinvolgimento di altre istituzioni attive sul territorio. I 5 Obiettivi Strategici della Convenzione di Budapest, noti come '5C' (Credibility, Conservation, Communication, Capacity Building e Community Engagement), costituiscono il primo riferimento per la definizione del programma di intervento da realizzare. Attraverso questi cinque assi sono stati inquadrati e interpretati criticità e fabbisogni, emersi da numerosi confronti con i soggetti istituzionali coinvolti e da analisi condotte in via parallela dal gruppo di lavoro; a questi stessi obiettivi, intendono rispondere le 17 Schede d’Azione.

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