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Cronaca

Emergenza abitativa: aria sempre più tesa tra Unione Inquilini e movimenti per la casa

E' scontro sulla proposta di utilizzare gli alloggi comunali vuoti di Sant'Ermete come soluzione provvisoria per le famiglie sotto sfratto

Si respira aria tesa tra Unione Inquilini Pisa e Progetto Prendo Casa. Nei giorni scorsi Virgilio Barachini, presidente dell'Unione Inquilini, non si era risparmiato alcune frecciatine nei confronti dei movimenti per la casa colpevoli, a suo dire, di "non offrire soluzioni concrete al problema dell'emergenza abitativa". Questa mattina, mercoledì 12 ottobre, durante la presentazione del dossier di Ucic-Prc dal titolo 'Pampana: tra rendita e mattone. Una speculazione tutta pisana", è invece andato in scena un nuovo scontro tra le due realtà. Oggetto della 'contesa' è una delle proposte avanzate alcuni giorni fa da Unione Inquilini, Sicet e Municipio dei Beni Comuni nella petizione consegnata al sindaco Filippeschi: quella, in particolare, che riguarda l'assegnazione provvisoria alle famiglie sfrattate delle decine di alloggi comunali di Sant'Ermete, considerati non più facenti parte dell'Erp.

"Una proposta assurda - hanno detto i rappresentanti del Progetto Prendo Casa - per diversi motivi. Intanto perchè si tratta di alloggi che il Comune ha inserito in un progetto complessivo di riqualificazione del quartiere, riqualificazione che prevede la loro demolizione. In secondo luogo perchè per quegli alloggi esiste una relazione della Asl che mette in evidenza grosse criticità dal punto di vista igienico e sanitario. Infine perchè si tratta di monolocali o bilocali che hanno una superficie complessiva che non va oltre i 50 metri quadri: alloggi del genere non possono essere assegnati a nuclei familiari composti come minimo da 5/6 persone, nemmeno come soluzione temporanea. Siamo contrari a questa politica del 'meglio che niente'".

Accusa alla quale ha immediatamente risposto Barachini. "Le idee dei movimenti per la casa - ha detto il presidente dell'Unione Inquilini - potrebbero essere teoricamente valide, ma sono impraticabili e si scontrano con la realtà. La nostra proposta è quella di utillizzare quegli appartamenti provvisoriamente, in attesa di trovare soluzioni definitive per le famiglie sotto sfratto".

"E' vero - ha aggiunto l'avvocato Claudio Lazzeri, segretario dell'Unione Inquilini di Pisa - si tratta di appartamenti piccoli ma per le famiglie sotto sfratto, che a Pisa sono decine, l'alternativa è quella di essere alloggiati in bed & breakfast a spese dei servizi sociali, magari separando, come quasi sempre accade, le mamme e i bambini dai padri. Allora mi chiedo quale delle due soluzioni sia la più scomoda: dividere il padre dal resto del nucleo familiare o adottare soluzioni anche provvisorie ma diano la possibilità alle famiglie di non separarsi?".

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