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Cronaca Centro Storico / Piazza del Duomo

Sgombero bancarelle tra urla e tensioni, commercianti allo stremo: "Ci stanno annientando"

Sciopero della fame, urla, striscioni e resistenza passiva: continua la protesta dei commercianti contro lo sgombero delle loro bancarelle in Piazza Duomo. Area circondata da forze dell'ordine. Bancarelle portate a Ospedaletto

Situazione drammatica per il secondo giorno di sgombero delle bancarelle in Piazza Duomo, i commercianti continuano a fare resistenza passiva anche se la tensione aumenta di ora in ora. Per ora solo 2 delle 40 bancarelle presenti sono state smantellate. La Piazza è circondata da Forze dell'Ordine, posizionate dentro e fuori le transenne che delimitano l'area dello sgombero. Alcuni turisti perplessi fanno foto alla Torre e poi si girano per riprendere il disordine e il vociare delle persone, domandandosi cosa stia succedendo.

Urla e striscioni fanno da cornice alle proteste degli operatori commerciali, che giurano di non arrendersi e di continuare a resistere a oltranza. Ad oggi una ventina di persone hanno fatto lo sciopero della fame, altre si sono incatenate, sono salite sopra le tettoie delle loro strutture senza ottenere nessun passo indietro da parte del Comune: il Museo delle Sinopie deve essere ristrutturato, con o senza il loro consenso per lo sgombero. Da una parte i mezzi procedono con lo smantellamento di ogni singola bancarella, dall'altra i lavoratori continuano con il sit-in e non lavorano dal 13 settembre.

Dopo l'ottimismo iniziale, che li aveva portati ad innalzare bandiera bianca e accantonare il lungo braccio di ferro con il Comune, sono rimasti delusi perchè hanno visto svanire ancora una volta le loro aspettative: l'amministrazione non ha accettato, per il momento, la richiesta di trasferimento in Piazza Manin e dell'Arcivescovado al posto del parcheggio scambiatore in via Pietrasantina. Inoltre non hanno nemmeno la certezza che una volta finiti i lavori di restauro possano tornare di nuovo in Piazza Duomo, dove vendono souvenir e articoli di ogni genere da una vita.

Sgombero bancarelle: tensioni e proteste | Foto E. Piras

Molti di loro sono senza voce e distrutti dopo giorni di digiuno e grida, si raccontano con la speranza che le operazioni possano fermarsi. Il primo a parlare è Gianmarco Boni, il coordinatore della Commissione Mercato Duomo: "Stamattina alle 7:30 il blitz della Polizia, sono sbucati in divisa e in borghese da qualsiasi buco della Piazza. Sono venuti verso di noi spediti e con fare aggressivo, anche se non ci hanno malmenato. Noi abbiamo alzato subito le braccia, a dimostrare ancora una volta la nostra resistenza non violenta. Ormai abbiamo avuto conferme che le prime strutture rimosse si trovano a Ospedaletto e non nel Parcheggio di Pietrasantina come prevedeva l'ordinanza. Quindi anche volendo non possiamo lavorare".

"Siamo disperati, tra ieri e oggi cinque persone si son sentite male dall'angoscia e dal comportamento della Polizia - prosegue Boni - adesso aspettiamo il nostro legale ma qui non c'è stato rispetto e dialogo da parte dell'amministrazione. Il sindaco ci ha accusato di aver presentato la soluzione alternativa troppo tardi ma, considerata la gravità della situazione, ci poteva venire incontro".

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"Ogni protesta sembra essere inutile - racconta Marzia Stefani  -  siamo stanchi, arrabbiati, delusi e ci sentiamo presi in giro. Queste non sono bancarelle, sono storia della città, con questo lavoro ci campano 300 famiglie e sembra che non importi a nessuno. Molte persone si sono sentite male, una donna oggi è stata ricoverata ma già giovedì scorso un nostro collega 80enne ha accusato un grave malore durante il Consiglio Comunale: sono angosce troppo grandi da reggere. Ieri poi non ne parliamo, un delirio. Tra l'altro quando abbiamo chiamato l'ambulanza, gli operatori del 118 ci hanno trattato malissimo dicendoci che se ci spostavamo dove aveva previsto il Comune non si sarebbe sentito male nessuno. Allucinante".

Verso le 11:00 la situazione si fa pesante, qualche commerciante più combattivo si inerpica sopra le tettoie della sua struttura, altri urlano in lacrime che si sentono impotenti e che non sanno come tirare avanti: "Siamo immobili, sembriamo ad un flash-mob". I vigili urbani cercano di arginare la rabbia. "Le forze dell'ordine non hanno colpa, lo sappiamo che fanno solo il loro dovere - dice una signora - ma anche noi dobbiamo farci sentire, veniamo trattati come delinquenti quando difendiamo il nostro lavoro. È una vergogna, ci stanno annientando. Questa è la politica italiana".

COMMERCIANTI ESASPERATI: IL VIDEO DELLA RABBIA

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