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Cronaca Porta Nuova / Via Montelungo, 70

Ex Colorificio di via Montelungo: trasloco imminente ma i materiali dove andranno?

Gli attivisti del Municipio dei Beni Comuni chiedono all'amministrazione comunale di mettere a disposizione uno spazio dove poter collocare impianti, mobili e oggetti delle varie associazioni. Il 5 marzo è la data limite per il trasloco

5 marzo 2014. E' una data vicina, troppo vicina, per il Municipio dei Beni Comuni. È infatti questa la data limite indicata dal PM per concludere i lavori di trasloco dall'ex Colorificio Liberato in via Montelungo. Ma gli oggetti che sono all'interno dell'edificio sono troppi per pensare di riuscire a portarli via in così poco tempo, senza considerare che manca un luogo in cui poterli conservare.

"Chiunque abbia conosciuto quell'esperienza, ha visto con i propri occhi la mole imponente di 'vita' che si è stratificata nei mesi, la stessa che ora deve essere smontata, smobilitata, pezzo dopo pezzo - affermano dal cartello di associazioni - che fine farà la parete di arrampicata indoor più grande della Toscana? Dove andranno i diecimila volumi della biblioteca Babil? Dove saranno collocati i macchinari degli artisti e degli artigiani che lì hanno operato per un intero anno? Quale sarà il destino degli impianti, della mobilia, degli oggetti minimi che pure sono stati parte integrante della vita all'ex Colorificio? Non sono forse questi stessi il frutto del lavoro decennale di volontari che con fatica e passione, e quasi sempre con l'aiuto determinante della cittadinanza, li hanno costruiti, acquistati, riparati, inventati nel corso degli anni? Dove andrà tutto questo?".

"Un pezzo importante di storia cittadina non può entrare in un singolo garage. Fuor di metafora, l'ex Colorificio Liberato non può essere smontato come un qualunque prefabbricato, e così sepolto nella memoria di Pisa, e dell'Italia tutta. L'attuale pressione che vivono i volontari di quell'esperienza è un problema comune, di rilevanza pubblica, della quale l'amministrazione in primis deve necessariamente farsi carico - proseguono dal Municipio dei Beni Comuni - nullo è stato l'apporto della giunta Filippeschi-bis nella difficilissima trattativa che il Municipio dei Beni Comuni ha tentato di affrontare con la proprietà dello stabile di via Montelungo (la J Colors, ndr). Una colpevole inadempienza che ha sortito come unico esito la paradossale condizione odierna: una corsa contro il tempo per salvare dieci anni di attività sociali e culturali. Il problema, infatti, era già stato ben spiegato agli assessori Danti e Zambito nell'incontro del 17 dicembre, ovvero più di un mese fa, durante il quale si erano impegnati a convocare un altro incontro a breve a cui potesse essere presente il sindaco e in cui prendere anche in considerazione la questione dello spostamento dei materiali".

Il Municipio chiede così pubblicamente all'amministrazione comunale un luogo dove custodire un patrimonio consistente, già oggetto di furti e vandalismi nelle ultime settimane. "Un messaggio che lanciamo oggi con forza - concludono gli attivisti - e che nei prossimi giorni si concretizzerà in atti ufficiali, così che nessuno in questa vicenda possa sottrarsi ai propri doveri, prima ancora che alle proprie responsabilità".

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