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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

"Chiesa dei Cavalieri e non solo": la lettera aperta di Stefano Del Corso

Il presidente di Fondazione Pisa illustra i programmi dell'ente in relazione alla tutela e valorizzazione dei beni culturali cittadini

Uno dei compiti principali della Fondazione Pisa è la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali ed è per questo che ha concesso negli anni il suo sostegno a favore di interventi su beni culturali del territorio, ecclesiastici e non. "Un sostegno, lo ricordiamo - specifica il presidente Stefano Del Corso - che però può essere esercitato esclusivamente in via residuale e sussidiaria rispetto alle iniziative degli enti che possiedono competenze istituzionali specifiche sul bene di volta in volta oggetto d’attenzione".

"Il restauro ed il consolidamento della Chiesa del Carmine, restituita da pochi giorni alla comunità di Pisa e di cui vi è stata vasta eco sulla stampa, rappresenta quindi solo uno degli ultimi significativi interventi di Fondazione Pisa sui beni culturali. Ve ne sono altri in corso di realizzazione, come ad esempio, per ciò che concerne i beni ecclesiastici, quello riguardante la Chiesa di San Martino, mentre, porgendo lo sguardo al recente passato, la memoria corre immediatamente alla Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno".

Del Corso scende nel dettaglio: "Fondazione Pisa, nel periodo compreso tra il 2000 e il 2022, ha stanziato complessivamente circa 47 milioni di euro, per finanziare un totale di quasi 300 interventi relativi a progetti ricompresi nel sottosettore dei 'Beni Culturali'. Di questi 47 milioni, poco più di 15 sono stati deliberati in favore di interventi finalizzati al recupero del patrimonio storico mobiliare e immobiliare della Diocesi di Pisa, per complessivi 109 interventi finanziati. Mentre, per quanto concerne gli interventi in favore di enti pubblici o altri soggetti istituzionali, la Fondazione ha deliberato in questi vent’anni un importo di circa 32 milioni per sostenere 189 interventi".

"Nell’ambito degli interventi rivolti al patrimonio storico ecclesiastico che ricade sotto l’egida della Diocesi di Pisa, ricordiamo, tra i tanti, quelli indirizzati al recupero di importanti Chiese del nostro territorio tra cui la Chiesa di San Michele in Borgo, la Chiesa di Santa Cristina, la Chiesa di Santa Marta, la Pieve di Calci, il Battistero di Pisa, oltre quelli già ricordati riguardanti la Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno, la Chiesa del Carmine e la Chiesa di San Martino in Kinzica".

"Per quanto riguarda invece i beni di proprietà pubblica, la Fondazione ha sostenuto negli anni progetti finalizzati al recupero di importanti manufatti tra i quali citiamo: la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, il Palazzo dei Dodici, la scalinata e alcuni ambienti interni del Palazzo della Carovana, Piazza delle Vettovaglie, Santa Croce in Fossabanda, la Cappella di Sant’Agata, il Palazzo della Sapienza, le Mura e il Teatro di Vicopisano e quelle di Lari, il recupero delle Mura urbane di Pisa con alcuni dei suoi più importanti bastioni, la facciata della chiesa monumentale ed il cortile d’onore della Certosa di Calci, le facciate dello storico teatro Di Bartolo a Buti ove è stato finanziato anche il recupero di Castel Tonini, Villa Baciocchi a Capannoli, la Torre Civica, Palazzo Tabucchi ed il Vecchio Mattatoio a Vecchiano, alcuni tra i Fondi storici più preziosi conservati dalla nostra Università e una parte della facciata il Giardino interno al Palazzo della Prefettura".

"Inoltre - prosegue Del Corso - vanno aggiunti interventi di recupero del patrimonio artistico presente all’interno delle Chiese del nostro territorio e all’interno del Palazzo Arcivescovile. E un riguardo specifico è stato posto dalla Fondazione alla conservazione di importanti tele conservate presso il Museo di San Matteo e presso Palazzo Reale, sede della locale Soprintendenza. Dai primi mesi di quest’anno, poi, Fondazione Pisa ha già manifestato la piena disponibilità - in incontri ufficiali, senza clamore di sorta - a concorrere a sostenere altri importanti interventi su due Chiese di primo piano nella storia di Pisa ossia la Chiesa dei Cavalieri e la Chiesa di San Francesco, entrambe di proprietà demaniale".

Stefano Del Corso conclude: "Fra l’altro, per la Chiesa dei Cavalieri questa disponibilità è anche strettamente legata ad un importante progetto di Fondazione Pisa e della Scuola Normale Superiore, volto a valorizzare la Piazza dei Cavalieri per fare in modo che chi visita Pisa non limiti il suo percorso esclusivamente alla piazza dei Miracoli, ma proceda oltre la Torre pendente e il Duomo e possa scoprire un’altra bellissima parte della città. Chi, come me, continua ostinatamente a credere nel ruolo primario e insostituibile delle istituzioni pubbliche, auspica vivamente che questa disponibilità di Fondazione Pisa ad intervenire sulla Chiesa dei Cavalieri e sulla Chiesa di San Francesco non sia lasciata cadere nel nulla e che non sia lontano il giorno in cui entrambe possano essere finalmente riaperte".

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