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Spazi sociali, Rifondazione: "Il problema è l'assenza di politiche"

Il segretario cittadino pone l'attenzione sul fatto che Rebeldìa non ha ancora una sede e che i cittadini dei quartieri reclamano luoghi di relazione e partecipazione: "Inascoltati dall'amministrazione comunale"

Una vera e propria gara quella andata in scena in consiglio comunale tra il consigliere del PdL Filippo Bedini e l’assessore Maria Paola Ciccone per stabilire chi fosse più intransigente nel dire basta alle assegnazioni dirette degli spazi comunali per attività sociali e culturali, e chi avesse la fede più salda nella selezione tramite gare. Questo il pensiero del segretario cittadino di Rifondazione Comunista Federico Oliveri che affronta la questione in un comunicato, sottolineando che il tema iniziale della discussione era lo spazio di via Andrea Pisano, area da anni in gran parte abbandonata, di cui le associazioni di Rebeldía hanno chiesto la gestione per poterla finalmente recuperare e restituire al quartiere e alla città con attività e servizi pubblici: dalla palestra alla biblioteca, dagli orti alle sale per dibattiti, proiezioni e spettacoli.

"Impegnati a disquisire in astratto di metodi di assegnazione e a decantare la “ricchezza”, parola quanto mai ambigua in questo caso, costituita dalle associazioni della nostra città, sia Bedini che Ciccone hanno glissato sulla vera questione all’ordine del giorno: Rebeldía non ha ancora una sede, e Pisa ne sente la mancanza - sottolinea Oliveri - a distanza di più di otto mesi dall’uscita concordata dagli spazi di via Battisti, dove proprio in questi giorni si annunciano le prime fondamenta della Sesta Porta, l’impegno dell’amministrazione di trovare una sede appropriata per Rebeldía è stato disatteso. Una discussione seria in consiglio comunale dovrebbe ripartire da qui e dal principio che i patti si rispettano, specialmente ora che la manifestazione d’interesse per l’area di via Andrea Pisano si è chiusa senza che nessuno dei partecipanti risultasse idoneo".

Il segretario di Rifondazione pone poi l'attenzione sulla natura di Pisa: una città ricca di cultura, volontariato e movimenti, una città giovane e universitaria, ma anche una città fatta da tanti quartieri e non solo dal centro storico. "Il tema che interessa davvero alla città è quello degli spazi sociali e della loro funzione pubblica - afferma ancora Federico Oliveri - gli abitanti dei quartieri, per lo più inascoltati dall’amministrazione, chiedono maggiore vivibilità, luoghi di relazione e partecipazione, servizi per le diverse fasce d’età. In tutta la città, ma soprattutto nei quartieri meno centrali, c’è gran bisogno di spazi sociali, aree verdi e impianti sportivi: non di nuove costruzioni, centri commerciali o improbabili parcheggi. Se un “no” va detto, non è alle assegnazioni dirette, facendo finta che le gare non vengano disegnate su misura per far vincere i “soliti noti”, ma all’assenza di politiche per la vivibilità nei quartieri, alla messa a profitto degli spazi comunali attraverso canoni esorbitanti, agli appetiti speculativi che si accendono non appena appaiono aree disponibili, come quella di via Andrea Pisano. Assegnare questo spazio a Rebeldía - conclude il segretario cittadino - significa invertire la rotta: forse questo spiega perché PdL e amministrazione, sul punto, siano tanto in sintonia".

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