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Appello sindacale per la sicurezza sul lavoro

Usb Pisa e lavoratori Geofor all'amministrazione comunale: "Raccolta porta a porta inefficiente e rischiosa"

Un metodo di lavoro poco efficiente che porta a molteplici rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro per gli operatori della raccolta dei rifiuti. Con questi argomenti, Usb Pisa si è presentata davanti a Palazzo Gambacorti per chiedere soluzioni

Lavoratori Geofor e Unione sindacale di base si sono riuniti, tramite alcuni rappresentanti, alle porte di Palazzo Gambacorti nella mattina di venerdì 16 febbraio per rendere note all'amministrazione comunale le istanze che mettono in evidenza problematiche del lavoro quotidiano degli operatori ecologici.

La prima richiesta è quella di superare il modello di raccolta porta a porta e pensare a soluzioni che non solo siano efficaci in merito all'obiettivo di separare bene i rifiuti, ma che permettano ai lavoratori di svolgere il proprio compito in sicurezza e tutelando la loro salute. "I comuni la pubblicizzano come unico metodo per raggiungere le percentuali di differenziata imposte, ma è un metodo che logora il fisico dei lavoratori e mette in serio rischio la loro sicurezza, come dimostrato il primo febbraio quando un lavoratore di Geofor è stato investito da una macchina mentre stava lavorando sulla pedana posteriore del mezzo" si legge in una nota redatta dall'USB.

"Contestiamo il metodo porta a porta perché doveva solo essere un mezzo per istruire la popolazione sulla corretta differenziazione dei rifiuti in una fase di transizione verso un sistema di raccolta più efficiente, cosa che non è più avvenuta - spiega Mario Versari, coordinatore Usb Geofor - la modalità di lavoro adottata è completamente errata: numerosi cittadini non dispongono neanche più dei mastelli e lasciano i sacchi per terra. Sabato scorso, in una giornata piovosa, ero al lavoro sulla raccolta della carta, che con tali condizioni atmosferiche significa dover letteralmente abbracciare il rifiuto, bagnato e pesante, per non rischiare di perderne parte nello spostamento. Queste manovre portano, negli anni, a gravi problemi di salute nei lavoratori".

La denuncia dei lavoratori Geofor, sostiene ancora Versari, si estende anche ai lavoratori più giovani, assunti per concorso come apprendisti, che finirebbero per trovarsi nelle stesse condizioni dei colleghi più anziani dopo soli pochi anni di lavoro a causa dello sviluppo di malattie professionali legate anche al metodo di raccolta porta a porta. "I dati dell’INAIL evidenziano, per la nostra professione, un'incidenza maggiore di problemi fisici agli arti inferiori, superiori e alla schiena, con praticamente tutti i dipendenti afflitti da almeno un problema in queste parti del corpo. La nostra azienda conta un terzo dei dipendenti con limitazioni fisiche, quota che, sono sicuro, sarebbe ancora più elevata se tutti i lavoratori si sottoponessero a controlli medici approfonditi".

Una soluzione sostenibile, secondo i lavoratori in protesta, sarebbe quella del ritorno al sistema dei cassonetti: modello che attualmente è in vigore nel centro di Pisa con la presenza di cassonetti interrati in cui separare i rifiuti da gettare, con l'auspicio, da parte loro, di giungere poi a un superamento della raccolta diretta dei sacchi, il cui sollevamento continuo e ripetuto favorisce i già citati problemi di salute. Problemi che gli operatori imputano anche all'altezza del cassone di 1,75 metri e all'inadeguatezza dei mezzi, con scarsa diffusione di quelli dotati di vasca di raccolta che rendono più agevole il lavoro.

Altro nodo portato all'attenzione del Comune di Pisa è quello che riguarda la sicurezza: "L'incidente avvenuto due settimane fa è solo l'ultimo di una serie di episodi che denunciamo ogni giorno, salito alla ribalta delle cronache per la gravità dell'accaduto. Ma tante sono le volte in cui solo per un pelo altri colleghi non hanno rischiato la stessa cosa, tra frenate improvvise e veicoli che marciano pericolosamente vicino agli operatori in predellino, con situazioni in cui riusciamo a scendere giusto in tempo per metterci in salvo dal tamponamento - continua Versari - senza contare le aggressioni subìte da colleghi in servizio in orari notturni o in zone della città come la stazione o piazza delle Vettovaglie. Un fenomeno che sta aumentando e che non ci fa stare tranquilli durante il turno e che necessita di soluzioni, considerando anche il numero sempre maggiore di donne che entrano a lavorare in azienda" conclude, chiedendo di ripristinare i turni di lavoro a squadre.

In aggiunta a questo c'è anche un fenomeno di minacce rivolte agli operatori dei centri di raccolta che si trovano di fronte persone non autorizzate a lasciare determinati tipi di rifiuti nell'area di raccolta.

Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra Geofor e i sindaci dei Comuni in cui l'azienda opera. "Per tale occasione abbiamo chiesto all’azienda di farsi portavoce con le amministrazioni comunali delle nostre istanze - dichiara Matteo Croatti dell'Unione sindacale di base di Pisa - le nostre richieste non sono soggette a trattative e la nostra posizione è chiara, vogliamo che si cambi la metodologia di raccolta e che si risolvano tutte quelle problematiche legate a sicurezza e salute di lavoratori che denunciamo da tempo. Non siamo più disposti ad aspettare ulteriormente perché gli incidenti sul lavoro accadono ormai, purtroppo, su base quotidiana, e proprio stamattina abbiamo dovuto leggere del crollo in cantiere a Firenze. Ci sono più di mille morti sul lavoro ogni anno, vittime di tagli sulla sicurezza di luoghi e mezzi decisi dai datori di lavoro pur di aumentare i profitti. Vogliamo che si inizino a prendere provvedimenti per contrastare tutto questo".

"Usb ha come obiettivo il far partire da Pisa questa lotta ed estenderla in tutta Italia, poiché la situazione descritta in precedenza non è caratteristica solo di Geofor ma è riscontrabile ovunque" recita ancora la nota del sindacato, che precisa come "la politica si debba fare carico di sostenere la nostra proposta di legge per l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi e gravissime".

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