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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Vecchiano

Memoria a Vecchiano: intitolazione 'Alle Vittime delle Foibe' dell'area a verde di via delle Cave

La cerimonia è prevista per il 12 febbraio alle 16.30 per il Giorno del Ricordo

Il Comune di Vecchiano commemora il Giorno del Ricordo con l'intitolazione 'Alle Vittime delle Foibe' dell'area a verde di via delle Cave. L'evento si svolgerà lunedì 12 febbraio alle 16.30 e vedrà i saluti istituzionali del sindaco Massimiliano Angori, dell'assessore alle cultura Lorenzo Del Zoppo e della presidente Anpi Vecchiano Renata Ridondelli

"Intitolare un luogo del nostro territorio in qualche modo ci fa appropriare della drammaticità di quella che fu la tragedia delle Foibe, e la rende attivamente parte del nostro presente e della Memoria storica", afferma il Sindaco Angori. "Le proporzioni esatte della tragedia, ancora oggi, non hanno confini certi ma si stima che, nel periodo tra il 1943 e il 1947, gli esuli italiani costretti a lasciare le loro case siano stati almeno 250mila con circa 20mila vittime. Diverse migliaia tra queste, tra le 4mila e le 6mila, hanno perso la vita all’interno delle foibe: profonde cavità naturali tipiche delle aree carsiche, dove venivano abbandonati i corpi dei giustiziati. Alcune delle più tristemente famose sono quelle di Vines, in Istria, nelle quali vennero recuperati, nel 1943, 84 corpi, e il pozzo di Basovizza, nei pressi di Trieste, dove secondo le ricostruzioni i condannati venivano legati l'uno all'altro con un lungo fil di ferro stretto ai polsi e disposti lungo gli argini delle foibe. A quel punto, i membri delle milizie titine erano soliti sparare solo ad alcuni di loro, che una volta colpiti cadevano nelle grotte portandosi dietro l'intera fila. In molti sono morti tra crudeli sofferenze, dopo giorni ammassati sui cadaveri degli altri condannati. La violenza patita dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati rappresenta un altro capitolo della nostra storia, che seguì l’occupazione nazifascista, facendo sì che per questi popoli si perpetrasse una scia di eventi tragici per lunghi e bui anni del secolo scorso".

Il Giorno del Ricordo vuole commemorare 'la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale', come recita la legge istitutiva; dunque, si tratta di una giornata di riflessione per ricordare le vittime innocenti e celebrare il Trattato di pace di Parigi firmato proprio il 10 febbraio 1947. "Dobbiamo - aggiunge l'assessore alla Cultura, Lorenzo Del Zoppo - ricordare la tragedia delle foibe e studiare quegli eventi a partire dalla loro collocazione storica: il nazionalismo della prima guerra mondiale, le violenze fasciste e naziste sulla popolazione slovena, il secondo conflitto mondiale con il tragico e criminale epilogo delle le foibe, e il successivo evolversi della guerra fredda in quei luoghi. Allora oggi, come istituzioni, in un periodo caratterizzato conflitti che si agitano intorno a noi, con le loro drammatiche conseguenze per le persone che li subiscono, abbiamo il dovere di rigettare con forza tutti i nazionalismi che sono sempre causa di violenze e di promuovere incessantemente ogni forma di cooperazione tra Stati e tra popoli con il fine di superare le ostilità e di perseguire la pacifica convivenza".

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