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Licenziamenti a Camp Darby: la vertenza dei lavoratori alla Camera

La questione degli esuberi sarà sottoposta alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Era stato chiesto al Governo americano di aprire una trattativa ma, per il momento, non ci sono state risposte

Il caso dei licenziamenti di Camp Darby arriva alla Camera. Ad annunciarlo il presidente della commissione emergenza occupazionale del Consiglio Regionale toscano Paolo Marini (Fds-Verdi) in occasione di un incontro con i delegati sindacali dei lavoratori della base americana, che sta vivendo un periodo di grande agitazione dopo la consegna delle prime lettere di licenziamento ai lavoratori. All'incontro erano presenti anche i commissari Marina Staccioli (Gruppo misto) e Ivan Ferrucci e Marco Spinelli, entrambi del Pd. La vertenza sarà così portata all'attenzione della Commissione Lavoro della Camera.

"Il 6 giugno - ha spiegato Marini - la nostra commissione incontrerà la Commissione Lavoro per affrontare i nodi delle vertenze sovraregionali toscane, quali sono la Lucchini, la Breda e Nuovi Cantieri Apuania. Porremo anche la questione della base militare di Camp Darby, perché il referente è il Governo americano e serve che, a fianco delle istituzioni locali e regionali, sia il Governo italiano a esercitare tutte le iniziative necessarie per la salvaguardia dei posti di lavoro a rischio".

I delegati sindacali hanno ricordato che gli esuberi annunciati sono 52. Per 15 lavoratori l'amministrazione americana ha annunciato il licenziamento, mentre per gli altri 37, concedendo però soltanto un giorno di tempo per una risposta, è stato proposto il trasferimento alla base militare Usa di Vicenza. I delegati hanno ricordato di aver incontrato i sindaci e i presidenti delle province di Pisa e Livorno e l'assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, che a loro volta hanno scritto all'ambasciatore americano affinché si potesse aprire un tavolo di trattativa. Al momento, però, non ci sono state risposte. Simoncini, hanno ricordato i delegati sindacali, aveva anche avanzato la disponibilità della Regione a finanziare la cassa integrazione fino a tutto il 2013, ma da parte americana la risposta è stata negativa. (fonte Ansa)

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