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Venticinquenne ucciso a Pisa: "Slogan e propaganda, sulla sicurezza Conti ha fallito"

Dopo l'omicidio che si è consumato la sera del 5 gennaio non mancano le reazioni politiche sul tema sicurezza in città

Non mancano le reazioni politiche all'omicidio di Ilyes Amri, avvenuto la sera del 5 gennaio in Piazza Vittorio Emanuele II a Pisa. Il 25enne di nazionalità tunisina è stato ucciso a coltellate al culmine di una lite. Per l'episodio di brutale violenza è stato fermato dai Carabinieri un 32enne georgiano.
"La recente tragedia nel centro di Pisa ha scosso profondamente e nuovamente la nostra comunità. Lo diciamo ormai da tempo che servono serie politiche di contrasto alla microcriminalità, bisogna  ritornare a rendere i nostri quartieri veramente vivibili, non dormitori. La ricetta leghista che ci hanno proposto ha provocato un peggioramento proprio sulla sicurezza - denuncia Matteo Trapani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale - manca la promozione di legami e dialoghi più stretti tra le persone che i quartieri li vivono, le forze dell'ordine e le istituzioni, al fine di contribuire a individuare e affrontare più efficacemente potenziali problematiche".

"È necessario investire veramente sulla valutazione continua delle aree ad alto rischio e sull'implementazione di misure preventive mirate e iniziative sociali che possano per davvero migliorare la sicurezza in luoghi sensibili della città - prosegue Trapani - se invece guardiamo al modo scellerato con il quale si gestiscono temi come la Polizia municipale, i servizi sociali, la ricostruzione di spazi vivibili in città, la partecipazione, il dialogo tra comunità, ci accorgiamo che ormai a Pisa la situazione è degenerata. Il sindaco portò Salvini in campagna elettorale a parlare di sicurezza proprio in zona stazione, ora è chiaro, ma lo è già da tempo, che la sicurezza per la Lega è solo uno spot elettorale".

"Da settembre a Pisa sono tornati i militari dell’Esercito, cui è stato assegnato il compito di presidiare e pattugliare il territorio della città. Nelle intenzioni dell’onorevole leghista Ziello questa misura straordinaria avrebbe dovuto contribuire a garantire maggiore sicurezza per i cittadini. Passato qualche mese, possiamo già constatare in questi primi giorni del nuovo anno, come la misura sia fallita, con i militari che possono al più segnalare alle forze dell’ordine eventuali infrazioni - interviene Shkelzen Hasanaj, responsabile per i rapporti con le comunità straniere e religiose del PD Pisa - dati alla mano, è evidente che la sicurezza nella città di Pisa non è migliorata ed anzi si può invece affermare che i reati contro la persona, lo spaccio, le risse e i furti in pieno giorno avvengono quotidianamente ed in misura crescente, nonostante la militarizzazione. Questo si rende evidente soprattutto con l’uccisione del venticinquenne tunisino, accoltellato a morte in pieno centro. Il progetto di soluzione affidato alla crescente militarizzazione della zona, o alla mera presenza deli vigili è fallito, con la stazione e diversi quartieri limitrofi ormai fuori da ogni controllo".

"Un’impressione che è confermata dai residenti della zona stazione che quotidianamente si lamentano della situazione. Le persone che ci abitano o hanno attività commerciali ci riportano come spacci, risse e furti avvengano ormai in pieno giorno e sotto gli occhi dei vigili che hanno difficoltà nel gestire situazioni spesso molto pericolose. Da qualche anno, il Comune ha preso in affitto un fondo vicino alla Snai in zona stazione, con lo scopo di presidiare la zona. Purtroppo, anche questo progetto è naufragato - prosegue Hasanaj - né d’altronde le sole misure di inserimento delle forze dell’ordine possono bastare. Un’impressione confortata dai dati che ci segnalano un aumento del 50% dei reati nella nostra città. Soltanto con un approccio complessivo, una pianificazione delle misure di sicurezza che tenga insieme urbanistica, commercio ed attività sociali, è possibile provare ad individuare soluzioni che consentano anche al corpo di Polizia municipale e alle altre forze dell’ordine di svolgere il loro lavoro al meglio. L’obiettivo è consentire ai cittadini di riappropriarsi di spazi pubblici che oggi sentono come invivibili: passati cinque anni e mezzo, possiamo dire che fino ad ora Conti ha fallito".

"È una tragedia che lascia sgomenti, attoniti, senza parole. Esprimiamo il nostro più sincero cordoglio alla famiglia e le nostre condoglianze e vicinanza per questa tragica perdita. Si tratta di una giornata di lutto per la nostra città, l’ennesima: è morto un ragazzo che viveva a Pisa con il fratello più piccolo, a cui la nostra comunità deve ora assicurare aiuto ed assistenza - fa eco Ciccio Auletta, consigliere comunale di Diritti in comune - sappiamo ancora poco delle motivazioni e della dinamica dell’omicidio: per capirne qualcosa, bisognerà (bisognerebbe) aspettare l’esito delle indagini. Eppure la politica locale si è già 'appropriata' di questa tragedia, e ha già emesso la propria sentenza. Alle origini del fatto di sangue, dicono in molti (sindaco in testa), vi sarebbe il 'degrado' della zona stazione: cioè lo spaccio di droga, la 'microcriminalità', le risse tra 'balordi' nei vicoli del quartiere, i senza fissa dimora che dormono per strada, gli ubriachi e i tossicodipendenti che stazionano sui marciapiedi (e alla lista qualcuno aggiunge, immancabilmente, 'l’immigrazione clandestina'). Servirebbe dunque, si dice, un controllo più capillare delle forze dell’ordine nella zona. Eppure come dichiarato dallo stesso questore, siamo nel quartiere più controllato della città. E’ evidente ancora una volta che la militarizzazione di un territorio, anche con l’esercito come avviene a Pisa, non è in alcun modo la soluzione, rispetto a criticità e problemi complessi a cui chi amministra questa città non dà in alcun modo risposte con politiche adeguate ma si limita a slogan e propaganda".

"Non ci uniamo al coro delle strumentalizzazioni e delle frasi di circostanza che arrivano da tutte le parti ancora una volta, sindaco Conti in primis. La destra ha marciato in tutti questi anni sul passo di strumentalizzazioni e slogan beceramente securitari e privi di ogni fondamento, senza mai mettere in atto nessuno degli interventi sociali e di prevenzione realmente necessari per i nostri quartieri, a partire dalla stazione - prosegue Auletta - ripetiamo da anni e anni che la zona stazione avrebbe bisogno di ampi interventi di riqualificazione urbana e sociale: magari non per farne l’ennesimo quartiere pieno solo di turisti e di tavolini di ristoranti, ma per creare uno spazio accogliente e vivibile per bambini, famiglie, residenti, anziani, giovani, recuperando spazi e case abbandonate. Ma nulla viene fatto perché da anni, invece, prevale la canea che periodicamente invoca telecamere, presidi fissi e mobili di Polizia, interventi 'muscolari' delle forze dell’ordine, espulsioni e via discorrendo".

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